sabato 8 novembre 2014

Cavaion V.se - Piove sugli introi sassosi ed irti …


Anni fa. Via Roma in una giornata di pioggia: percorrendo il tratto fra le elementari e l’innesto di via Cavalline era come essere al volante di un motoscafo e non di una vettura.
Sembra che una tale emozionante esperienza sia stata vissuta anche dai concittadini che portavano a scuola i figli. Uno di loro, come si usa oggi grazie alle opportunità offerte dai social-network, ha pensato di condividere con altri le sue emozioni suggerendo altresì all’Amministrazione di riconsiderare le priorità degli interventi di manutenzione paesana reputando la sistemazione degli introi meno urgente rispetto a quella della viabilità.

Da Progetto Paese Cavaion Sega, attualmente al potere, il cittadino ha ricevuto la seguente risposta



Per amor di precisione, va ricordato che il progetto per  la sistemazione degli introi era partito dalla precedente Amministrazione:

  1. Progetto definitivo di ripristino e recupero di viabilità storica (bello: viabilità storica!) Introl Soletti, Introl della Torre, Introl del Festi e via Garibaldi, spesa prevista (poi vedremo la realtà): 106.400,00 Euro, contributo richiesto, 100.000,00.[1]

Chi conosce le vecchie vie che collegano  verticalmente  i vari livelli del paese ha ben presente la loro pavimentazione in sassi e che nei loro interstizi originari, non quelli brutalmente cementati, l’acqua piovana viene trattenuta e assorbita. Ora, c’è da sperare che il ripristino degli introi sia eseguito a regola d’arte e non si arrivi alla loro impermeabilizzazione per renderne più confortevole il percorrerli.
In ogni caso, nutro qualche dubbio che la loro sistemazione elimini l’inconveniente segnalato.


Ma (rullo di tamburi), udite udite! La vera soluzione al problema è stata elaborata: spostare le elementari!
Spiego meglio per chi è a digiuno di tecnica: spostando le scuole elementari la strada si allarga e la pendenza sparisce.

Certo bisogna pazientare un po’, però ce la faremo. Dopo tutto il problema esisteva anche 20 anni fa, non lamentiamoci. Che cosa è tutta questa fretta!
Nel frattempo, ci si può procurare un anfibio e, quando piove a dirotto, navigare per le vie di Cavaion. Siamo o non siamo un popolo di navigatori?
In considerazione della frequenza sempre maggiore di intense precipitazioni, a causa dei preoccupanti mutamenti climatici, l’investimento si rivelerà proficuo, addirittura remunerativo: potrebbe trasformarsi in uno strumento di attrazione turistica!

20 anni fa, bei tempi: “ non c’era una densità di cemento moltiplicata in centro storico, e tanto cemento uguale poco drenaggio”, elementare, come le scuole,  Watson!

Ma, di che paese stiamo parlando?
La cementificazione sfrenata ha investito soprattutto e quasi esclusivamente la pianura di Cavaion: Le Pezze, il Borgo del Sole, la parte bassa di Via Pozzo dell’Amore, cosa c’entra il centro storico

 La questione è ben diversa: mancano le caditoie (quelle che sono confidenzialmente chiamate tombini, ma non usate questo termine all’Ufficio Tecnico del Comune non vi capirebbero), ovvero la canalizzazione del deflusso delle acque meteoriche con relative caditoie.
Sparse per il paese se ne vedono, non proprio oggetto di costante manutenzione. Molte sono state occluse “perché sotto le tubazioni sono rotte, ma il problema è vecchio di almeno 15 anni”. Questa la spiegazione datami dal responsabile dell’Ufficio Tecnico almeno una  decina di anni fa, quando feci presente il problema dopo aver navigato su via Cesare Battisti, come è recentemente successo al concittadino.

Non si risolverà quindi il problema spostando le scuole ma provvedendo alla realizzazione di un efficace sistema di gestione del deflusso delle acque meteoriche, assolutamente mancante in via Cesare Battisti via Vittorio Veneto, Via Belvedere, tanto per fare qualche esempio. Intervento sicuramente più necessario ed urgente di un terzo campo di calcio, impietosamente vicinissimo ad un altro campo, quello Santo, per non parlare delle spese sostenute per faraoniche e paranoiche rotatorie.

Per contro, in Via Località Ceriel 18, lunga circa 250 metri, esistono 16, dico sedici, caditoie. Di queste ben 7 sul primo tratto di circa 100 metri, arrivando da via San Michele e fino all’altezza della Tenuta Cipressi e Olivi. Un tratto che, in quanto a pendenza e larghezza, ben regge al confronto con via Roma.



Sempre servendomi di Google-map ho fatto una stima della lunghezza totale delle menzionate vie e sono arrivata a circa 1,5 Km. Prendendo come parametro la frequenza delle caditoie presenti in via Località Ceriel 18 si arriva alla conclusione che mancherebbero all’appello circa 90 caditoie da collegare, ovviamente, ad adeguata canalizzazione, altrettanto mancante.



Suggerisco alla nostra Sindaca di visionare le dichiarazioni pubbliche prima di renderle tali.
Non ho la più pallida idea di chi sia l’ autore di questa, in perfetto stile politichese, spero non si tratti di una specie di portavoce della Prima Cittadina.
Qualora lo fosse, le consiglio di licenziarlo in tronco.


Adriana Bozzetto, una extra-comunitaria
6 Novembre 2014

P.S. In attesa di tempi migliori si potrebbero far intervenire le forze pubbliche per arrestare l’acqua!




[1]Da un mio articolo del 22 gennaio 2013 “Cavaion Veronese: amministratori saggi cercansi” pubblicato sul blog La Nebbia e La Neve
Fonte: L’Altro Giornale di Dicembre 2012, pag. 24, Richiesta di contributi di S.A. 

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