domenica 15 febbraio 2009

Una risposta alla crisi? Internet veloce per tutti!

Eh si, lo ha proprio capito bene il governo di sua maestà Elisabetta II, banda larga per tutti.
La rete è da considerarsi come le vie di comunicazione (strade,ponti ,treni) così dice Lord Carter, entro il 2012 nel Regno Unito ogni abitazione avrà accesso all'internet veloce.
In Italia lo sviluppo della banda larga ha subito addirittura una flessione.
A chi fa paura questa tecnologia (internet) che da la possibilità all'utente di interagire e quindi di esprimersi?
Quale altro sistema offre lo spazio e la libertà di poter essere protagonisti, di render note le proprie opinioni, idee ecc.?

In Italia si parla ancora di digitale terrestre, tecnologia morta, servita solo ad una importante società italiana, non voglio far nomi (Mediaset), per mantenere la propria quota di mercato. Tale tecnologia (mi ripeto) era sorpassata ancora dagli inizi perché allora, già c'erano i satelliti che trasmettevano in digitale, senza problemi di copertura e c'era internet.

P.S. Sono disgustato nel venir a conoscenza che "La Casta" tramite l'emendamento del Sig. D'Alia UDC (già approvato dal senato) sarebbe intenzionata a dire la parola fine alla libertà di informazione ai social network, ai blog ed ai siti in somma ad internet e come? Con il trucchetto del lupo travestito da pecora, per esempio "togliamo il gruppo di Riina da Facebook (e qui tutto ok) e già che ci siamo togliamo anche le notizie che ci son scomode". Bah vi lascio alla lettura dell'articolo, nel resto dell'occidente e nei negli altri paesi pienamente democratici e civili di questi problemi non ne hanno. Stai all'occhio!!!

Crisi, la ricetta di Lord Carter "Banda larga per tutti i cittadini" da la Repubblica del 19 settembre 2009
Il ministro delle Comunicazioni vuole per ogni abitazione del Regno Unito un collegamento veloce al web a entro il 2012. "E' in grado di trasformare la società, il governo deve garantirla"
LONDRA - E se fosse il settore delle comunicazioni a salvare l'Occidente dalla crisi del sistema finanziario, la bolla che, scoppiando, ha provocato la recessione internazionale o perlomeno contribuito ad accelerarla? E' questa l'opinione di Lord Carter, ministro delle Comunicazioni del governo britannico, il quale ritiene che i paesi industrializzati abbiamo sviluppato un'eccessiva dipendenza economica da banche e finanza, e che sia necessario, per aprire una nuova era dopo questa crisi globale, puntare maggiormente su altri settori: "Il settore delle comunicazioni ha i requisiti giusti e potrebbe emergere dalla attuale recessione mondiale non solo rafforzato ma trasformato in un motore per la crescita e per accorciare la durata della crisi".

Con questo obiettivo in mente, Lord Carter, stretto consigliere del primo ministro Gordon Brown, ha annunciato stamane l'impegno a dare a ogni abitazione del Regno Unito un collegamento in banda larga a internet entro il 2012. Attualmente, il 58 per cento delle case sono collegate in banda larga, una fra le percentuali più alte in Europa; ma il governo vuole garantire l'accesso a tutti, o meglio a chiunque lo voglia. Inoltre il ministro promette un collegamento con una potenza di almeno 2 megabyt, abbastanza veloce da poter scaricare e guardare video online.

E' il completamento della rivoluzione digitale avviata con particolare entusiasmo dalla Gran Bretagna, scrive il Financial Times, che stamane anticipa la notizia in prima pagina, e non a caso il rapporto che Lord Carter si prepara a presentare nei prossimi giorni si intitola "Digital Britain". Nel documento, il ministro delle Comunicazioni afferma che la banda larga "non rappresenta più una nicchia per i tecnologicamente avanzati, bensì è diventata un servizio in grado di trasformare la società e perciò il governo deve garantirne l'universalizzazione", ossia deve metterlo a disposizione di tutta la popolazione.

Il compito di realizzare questa promessa non peserà tuttavia soltanto sui cavi fissi portati nell'intero paese dalla British Telecom, ma anche a operatori privati che utilizzeranno, come in parte stanno già facendo con successo, l'accesso al web senza fili. Per fare questo occorrerà risolvere una disputa in corso tra i principali operatori privati, O2 e Vodafone, sull'uso delle frequenze radio gestite dallo stato, ma il governo sembra fiducioso di poter trovare una soluzione. Specialmente nelle regioni più remote e meno popolate del regno, in effetti, non sarebbe economicamente fattibile la stesura di linee fisse per l'accesso alla banda larga.

Si tratta, commentano gli specialisti della materia, di offrire al cittadino britannico un pieno accesso a Internet, ad alta velocità e della migliore qualità, allo stesso modo in cui tutti oggi hanno accesso alle linee telefoniche o ai servizi postali. Ma nella visione del futuro propsettata da Lord Carter si intravede un progetto ancora più grande: una società industrializzata (o post-industrializzata) che, in un domani assai vicino, vedrà nelle comunicazioni uno dei suoi gangli vitali, se non il più importante, un settore trainante per tutta l'economia, come e più di quanto è stato finora il settore finanziario. E ciò offre nuove prospettive di speranze a tutte le aziende che nelle comunicazioni si muovono, oggi tra non poche difficoltà perché colpite da problemi ciclici (la recessione) e strutturali (la competizione tra nuovi e vecchi mezzi, come i giornali e Internet, ad esempio). Se nel pieno della recessione odierna l'industriua delle comunicazioni appare in grave difficoltà, presto potrebbe diventare il pilastro della ripresa e di un mondo nuovo economico da sviluppare.

Con tale intento, il rapporto di Lord Carter, scrive il Financial Times, conterrà misure per aiutare l'industria delle telecomunicazioni e quella dei media. Londra, fino ad oggi capitale mondiale della finanza, vuole diventare anche la capitale mondiale di quel settore
. ENRICO FRANCESCHINI

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